Dispaccio - Isola Azzurra
Il gruppo Orda d’Urto ha trovato il campo di concentramento nel quale molti abitanti dei villaggi di confine sono stati deportati, compresi i genitori dell’elfa ranger. Il campo si trova poco oltre il confine colTritone, nel territorio del marchesato, a poca distanza dal faro. Mentre stabilivano un piano d’azione, grazie anche alle divise da guardie rubate precedentemente, hanno visto altre individui aggirarsi in modo furtivo intorno al campo. Il loro incontro è stato carico di tensione, ma poi i nuovi venuti si sono rivelati come parte del gruppo di avventurieri del Mucchietto Selvaggio. Il loro scopo è esplorativo, i loro committenti li hanno mandati per capire cosa stava succedendo. Tutto questo anche in relazione a strani episodi relativi a templi di un’epoca molto antica che appaiono e scompaiono, forse collegati in qualche modo fra loro tramite teletrasporto, nonché alla presenza di esseri molto potenti non identificati, forse provenienti da altri piani spaziali o temporali. L’elfa Morier, la cui vita era stata salvata tramite una trasfusione di sangue alchemici proprio all’interno del faro, si è fusa con la guerriera Arya. Anche quest’ultima era stata preda di episodi di possessione dopo aver letto libri magici antichissimi provenienti da uno dei templi scomparsi. A questo punto, è possibile che l’incontro dei due gruppi faccia parte di un disegno molto più ampio ordito da potenze occulte. Guerriera ed elfi ora dividono lo stesso corpo, e il loro volto è diviso in due. Dopo un momento di confusione, la donna dichiara di percepire una grande malvagità intorno ma soprattutto sotto al campo di concentramento; intanto, gli altri avventurieri hanno notato che alcuni prigionieri vengono portati a cadenze regolari dentro un passaggio che porta sottoterra. Dando prova di vista e conoscenze non naturali, la donna guida i gruppi attraverso caverne oscure, e all’interno di una di queste terribili blatte uncinate attaccano gli avventurieri per cibarsene. Dopo una fase critica, gli avventurieri riescono a sfuggire e si trovano al limitare di una grande caverna. In essa, due due individui vestiti di tuniche nere e gialle, forse sacerdoti di divinità sconosciute, stanno compiendo una trasmutazione magica ai danni dei prigionieri del campo di concentramento. Due di loro vengono infatti buttati in un calderone ribollente di un liquido che guizza come fosse vivo, in cui le loro carni e ossa vengono disciolte fra orrende sofferenze Da questo liquido vengono poi generati altri esseri umanoidi dalla pelle verde-grigia. Il gruppo attacca, la battaglia con le guardie è molto aspra. Gli occhi di Morier/Arya diventano completamente neri, la sua forza e abilità vengono centuplicate e con due colpi d’ascia fa letteralmente a pezzi i due sacerdoti. Ma stanno arrivando altre guardie: è tempo di fuggire. Non prima, però, di aver recuperato una parte del liquidò in modo da poterlo analizzare.